Al di là del Curriculum che trovi facilmente in rete, per farti un’idea più completa su di me ti consiglio di dare un’occhiata, se non l’hai già fatto, anche alle altre pagine, perchè credo questo faciliti la comprensione di quali sono le riflessioni e convinzioni a cui sono giunto in questa fase della mia vita, con le quali potresti ritrovarti o meno.

Ho 55 anni ed una famiglia da cui cerco di farmi meravigliare ogni giorno, dedicando la massima attenzione e cura nel poco tempo che, come molti altri che hanno scelto vite lavorative intense, riesco a dedicarvi. Non riuscendoci sempre.

Ho ancora speranza per l’Umanità, nonostante, guardandolo dall’esterno, il mondo sembri andare a rotoli. Avendo la pazienza di osservarlo da vicino, pero’, si osservano tanti segnali e testimonianze di cose che funzionano, di persone che hanno cura del proprio ruolo (di Leader, ma anche di Genitore, di Amico/a, di Compagno/a), hanno cura delle relazioni, sono competenti, affidabili, trasparenti, autentiche.

Personalmente, sia nella vita in azienda che fuori, anche quando mi è capitato di lavorare per (o interfacciarmi con) imprese umanamente aride, ho sempre trovato spazi per costruire relazioni di qualità e benessere organizzativo. Questo mi impone di conservare la speranza e di portare la sua energia vitale anche nella mia attività professionale, quando progetto o implemento il mio lavoro in azienda. Credo che la chiave, nelle imprese come nella società, stia nel poter raggiungere la Leadership e, innanzitutto, stimolare in essa la consapevolezza del suo enorme impatto sulla realtà, che è molto più complessa rispetto al passato e ha una quantità di dimensioni da curare in contemporanea che rende il lavoro del Leader difficile e faticoso da una parte, ma anche stimolante e gratificante dall’altra. A partire da questa consapevolezza, il lavoro di sviluppo individuale diventa linfa vitale per lo sviluppo organizzativo e gestionale.

Da ormai quasi 10 anni ho scelto di essere libero professionista ed imprenditore, attività nella quale è confluita un’esperienza ultra-ventennale come business manager ed Executive in importanti multinazionali della tecnologia e della consulenza di direzione, in Italia e all’estero.

Insieme ad una buona capacità gestionale ed organizzativa e una certa facilità nel costruire relazioni di qualità e di fiducia, la mia natura esplorativa mi ha permesso di ricoprire nel tempo importanti ruoli di leadership all’interno di organizzazioni in movimento, con funzioni legate al lancio di nuovi business o alla presa in carico di Unit esistenti a cui ridare una forma e una direzione.

In questi contesti di estrema dinamicità, la gestione della dimensione umana è stato un ingrediente fondamentale per potermi occupare efficacemente delle sfide assegnatemi. Ho lavorato con Team i cui membri erano di molte nazionalità, potendo così sperimentare, da un lato, la fisiologica complessità di interagire con persone non omogenee e omologate, dall’altro, la fondamentale universalità degli aspetti più importanti dell’essere umano, se è messo nelle condizioni di apprendere e contribuire. E quindi della possibile “lavorabilità” della relazione con colleghi, dipendenti e capi - anche di quella più complessa e conflittuale.

Tra i diversi leader con cui ho interagito, ho incontrato alcune persone capaci di dialogare apertamente con i propri collaboratori e colleghi usando le parole scopo e responsabilità anziché dovere e incarico, portatori di benessere organizzativo e performance. Veri “influencer” ante litteram, nel senso più nobile del termine. Questi sono stati i miei riferimenti, che ancora mi ispirano nella attività di oggi, convinto che le loro caratteristiche siano presenti, almeno in embrione, in ogni manager e Leader presente e futuro.

Il mio lavoro nasce da qui. Dalla visione che ogni persona chiamata a fare il Leader possa diventare un portatore di benessere organizzativo e performance e, almeno un po’, possa migliorare il mondo, impattando su tante vite e storie. Questo è il “motore” che mi ha portato a scegliere di lasciare una sola organizzazione, per poter dare un contributo al numero maggiore di imprese che riuscirò a raggiungere, finché ne avrò fisicamente e mentalmente la possibilità.

Faccio questo con gli strumenti del Coaching, del Mentoring, della Consulenza, della Facilitazione, della Formazione, alternandoli a seconda del bisogno e degli accordi che prendo con i miei clienti; ma questo è in realtà un dettaglio, perchè, in fondo, queste sono diverse forme di relazione strutturata, che, semplicemente, danno più potenza ed efficienza a delle conversazioni basate su una partnership di lavoro seria e appassionata tra il cliente e me, focalizzata sugli obiettivi di trasformazione, individuale e/o organizzativa, che definiamo insieme.

Il “manifesto” economico-sociale, di cui puoi leggere qualcosa nella sezione “economia e società”, da profondità e ampiezza alla visione di Uomo e di Organizzazione in cui credo e che non deve, a mio parere, mai perdere il contatto con il progresso (che, come diceva Pasolini, migliora l’esistenza solo se allo “Sviluppo” si da la direzione dell’elevazione umana e morale dell’Umanità).

A proposito di progresso, forse un po’ anche per la mia formazione scientifica non sono tra quelli che vedono la tecnologia e la scienza come le due dimensioni del male che distruggeranno il mondo. Come ho imparato da una lunga ed intensa immersione nelle imprese knowledge intensive, che palleggiano con l’innovazione, dipende da come si usano le cose e, alla fine - come sempre, dalle scelte dell’Uomo. Dei Leader in primis.

Nel desiderio di stare vicino a - e influenzare per come posso - alcuni di questi cambiamenti, da diversi anni investo, ma soprattutto partecipo, allo sviluppo di iniziative volte all’innovazione di matrice tecnologica. Ho seguito startup di varia natura e ancora siedo in alcuni advisory board e board of directors.

Per aggiungere qualche informazione più personale, pratico Judo da tutta la vita e trovo che i suoi due principi fondamentali siano molto attuali e utili per guidare le scelte di un Leader che vuole creare una organizzazione solida e performante nel tempo: “Seryoku zenhyo” (“il miglior uso della energia, fisica e morale”) e “Ji ta kyò ei” (“amicizia e mutua prosperità”).

Infine, sono un musicista, probabilmente più per cuore che per tecnica, ma trovo che la metafora del far buona musica, che avviene attraverso la generazione di armonia tra le parti e non solo (e non necessariamente) grazie alla collaborazione dei migliori musicisti, sia altrettanto attuale e ispirazione di scelte di leadership, che hanno sempre a che fare con “sistemi” organizzativi nei quali generare armonia.

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